Il CeSMAP tra le Ande dell’Ecuador.

Quito, 2850 m.s.l.m. ai piedi del vulcano Pinchincha. In questa splendida città andina, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco, ha inizio la missione antropologica del CeSMAP di Pinerolo e dell’Università di Torino sotto la direzione del Prof. Enrico Comba.

QUITO

La missione, che ha ottenuto il riconoscimento e un contributo per la sua validità scientifica da parte del Mae (Ministero degli Affari Esteri), intende porre le basi per una ricerca pluriennale sull’Arte Rupestre e sul Patrimonio Immateriale della Loja, al sud dell’Ecuador.

Il vulcano Pinchincha

Le prime giornate, dopo un incontro con l’Ambasciatore d’Italia in Quito, dott. Gianni Piccato, che ha molto apprezzato il programma di lavoro della missione, sono state dedicate agli incontri con le istituzioni pubbliche e le università locali per creare accordi binazionali di collaborazione per gli anni futuri. Tutto ciò è frutto di una scelta precisa e consapevole che considera prioritaria la collaborazione con gli archeologi e antropologi ecuadoriani, favorendo in tal modo la costruzione di un rapporto di reciproco scambio di competenze.

Degno di particolare nota l’incontro con l’INPC (Instituto Nacional de Patrimonio Cultural) , che si è svolto sotto i migliori auspici. Alla tavola rotonda presieduta da Olga Woolfson, coordinatrice generale, hanno partecipato l’archeologo Fernando Mejia, l’archeologa Monica Bolaños e la storica Nidia Gomez. I presenti non solo hanno apprezzato gli obiettivi di ricerca della missione ma sin da subito si sono iniziate a delineare le possibili convergenze. La provincia di Loja è considerata anche da parte dell’INPC terreno di estremo interesse per la ricerca sia sul patrimonio d’arte rupestre sia sul patrimonio immateriale, ragion per cui nell’immediato futuro si lavorerà per creare un progetto comune italo-ecuadoriano.

Lasciato il vulcano Pinchincha alle spalle, sorvolando le Ande, la missione si dirige verso il sud tra le montagne della Loja dove le giornate saranno scandite da nuovi incontri sia con l’INPC locale sia con l’UTPL (Universidad Técnica Particular de Loja), ma soprattutto dedicate all’esplorazione del territorio per conoscerne più a fondo le potenzialità.

LOJA - Palazzo del Governo

A presto nuove notizie dall’Ecuador.

Rosina Irene Chiurazzi Morales

Il CeSMAP tra le Ande dell’Ecuador- parte II

Finalmente a Loja! La missione antropologica del CeSMAP di Pinerolo e dell’Università di Torino è ospite dell’Opera Mater Dei, diretta dalla veneta suor Luisa Sartore missionaria in America Latina da ormai trent’anni. Le suore del Mater Dei, grazie in parte a fondi italiani del comune di Bolzano, hanno costruito una scuola che ospita ben mille alunni e un “Hogar”, ovvero orfanotrofio, con al momento sette bambini. L’accoglienza calorosa e la sistemazione degna di nota sono sicuramente un ottimo auspicio per la missione.
Le giornate lojane sono caratterizzate dalle continue visite all’INPC, Instituto Nacional de Patrimonio Cultural, e all’UTPL, Universidad Técnica Particular de Loja.
Presso l’INPC gli incontri con Marco Ortega, direttore, Cecivel Abril, archeologa, e Cristina Bustamante, antropologa, sono scanditi dallo scambio d’informazioni, d’idee e dalla preparazione del progetto in comune in vista della convenzione di cooperazione internazionale che stipuleremo con l’INPC dell’Ecuador.
Presso l’UTPL invece incontriamo il prof. Diego Gonzalez Ojeda, esperto d’arte rupestre della Loja, e la prof.ssa Sofia Sanz González De Lema, archeologa e direttrice del dipartimento di Architettura e Arte. L’UTPL sta conducendo ricerche a Quillusara, sito megalitico con incisioni rupestri, e la nostra missione è stata invitata a collaborare al loro progetto.
Le possibilità di ricerca si moltiplicano esponenzialmente di giorno in giorno, segno tangibile che la missione sta avendo un felice esito. Tra un incontro e l’altro non mancano le necessarie e imprescindibili uscite sul territorio della provincia di Loja, accompagnati e guidati oppure in solitarie uscite che si concludono sempre con nuovi incontri.

La prima zona esplorata, con il supporto del Prof. Diego Gonzalez Ojeda, è il Cantón Paltas e in particolare i siti con petroglifi di Santo Domingo de Guzmán, Barrial Blanco, La Rinconada e Yamana Polo polo. Le rocce, per lo più andesiti, punteggiano qua e là un territorio arido e brullo contraddistinto dalla mancanza d’acqua. I petroglifi, con motivi talvolta riconoscibili come antropomorfi e zoomorfi e talvolta ancora ignoti, in alcuni casi si trovano all’interno di proprietà private altre volte nel centro degli abitati circondati da case.
La seconda zona visitata è il cantón Saraguro. Qui vivono i Saraguro, pueblo indigena di lingua kichwa, che orgogliosamente mantiene intatti molti aspetti della tradizione quali l’abbigliamento, le feste, la medicina tradizionale, i miti, ecc. Al mio arrivo la Comunità è in fermento poiché è in corso il primo incontro di autorità e leader Saraguro, quindi ne approfitto per partecipare ai festeggiamenti a ritmo della tradizionale “chaspishka”, letteralmente “scuotiti”.

Il breve soggiorno si rivela fruttuoso in quanto entro in contatto con le Fondazioni Kawsay e Jatari, gestite da Saraguro, che promuovo progetti in favore della Comunità. Il cammino verso Saraguro è aperto. Evidentemente i miei Apus mi proteggono anche qui.

Rosina Irene Chiurazzi Morales